Sceso il sipario sul Trofeo Rally Terra

Sceso il sipario sul Trofeo Rally Terra

E’ calato il sipario sul Trofeo Rally Terra 2016. Una stagione che ha offerto molti spunti di interesse e che ha segnato un reale importante incremento durante tutto l’anno. Soddisfazione diffusa fra i tanti partecipanti e naturalmente grande gioia, in particolare per Daniele Ceccoli, che ha firmato per la prima volta l’Albo d’Oro di una serie nata nel lontano 1989.

Il sesto appuntamento del Trofeo Rally Terra, l’8° Rally della Val d’Orcia, ha di fatto rappresentato il classico sipario calato sulla stagione 2016, una stagione che certamente ha  offerto molti spunti interessanti e nel contempo ha  consegnato un bilancio più che positivo. Positivo per la qualità degli eventi, fondamentali per la buona riuscita di ogni campionato, anche se naturalmente il meglio va sempre ricercato, ma anche positivo per la risposta che è arrivata gara dopo gara. Un incremento reale che poi è la tangibile risposta di ogni singolo partecipante che così dimostra di apprezzare il “prodotto” offerto. Una stagione positiva anche in funzione del riuscito abbinamento con il Challenge Raceday Rally Terra che ha così contribuito ad  ampliare  l’interesse negli amanti della terra. Dunque è stata un’annata bella e positiva, anche, se non soprattutto, sotto il profilo sportivo, con tanta incertezza che ha accompagnato i molti protagonisti fino alla penultima puntata in Sardegna, in occasione del Rally della Costa Smeralda. E comunque è servito l’ultimo appuntamento in Val d’Orcia per avere ragione della matematica che seppur in maniera flebile, dava ancora una possibilità a Nicolò Marchioro che da vero professionista, le ha provate tutte, fino all’ultimo disperato tentativo in terra senese, per sorpassare il neocampione Daniele Ceccoli, che va detto, ha meritato fino in fondo un successo tanto atteso quanto inseguito. E la scritta sulle  magliette sfoggiate dagli amici ed affiliati al suo club rappresentava quanto di più reale e tante volte pensato… “Era ora!”.  Si, perché il sammarinese ci aveva provato altre volte, ma solo quest’anno è riuscito ad apporre la sua firma su un Albo d’Oro di tutto rispetto che ha visto nascere la prima edizione nel lontano 1989. Allora grande gioia per un ottimo pilota che ha avuto al suo fianco Piercarlo Capolongo, con la parentesi in Sardegna di Cristiana Biondi, ma che ha soprattutto sfruttato al meglio la Skoda Fabia Super2000 messa a disposizione dalla P.A. Racing. Insomma davvero un bel campionato che ha messo in mostra non soltanto il vincitore Daniele Ceccoli ed il primo degli inseguitori,  il più che positivo Nicolò Marchioro,   ma anche altri piloti, come per esempio Andrea Dalmazzini, alla fine terzo in classifica, ma che ha avuto, anche lui, l’occasione per tentare il sorpasso, segno di grande incertezza al vertice, che è durata per molto tempo. Ricordando Marchioro e Dalmazzini, non si può non ricordare l’ottimo impegno del Power Car Team che appunto ha puntato in questa stagione su due giovani molto capaci e battaglieri. Dai  due giovani del team veneto ad un meno giovane, ma tanto forte, Gigi Ricci, che, fedele alla sua Subaru Impreza STI gr.N, ha portato a casa con largo anticipo, appunto, il gr.N, ma poi ha realizzato in più di una circostanza tempi e prestazioni molto belle e convincenti. E bello e convincente è stato il finale di stagione del veronese Luca Hoelbling che, in gara con una Skoda Fabia R5 preparata da S.A. Motorsport,   ha forse fatto registrare il miglior progresso, culminato con la vittoria in Val d’Orcia. Una stagione positiva anche per altri piloti, infatti come non ricordare Federico Della Casa, che forse ha peccato di strategia o di convinzione; certo è che per lui sono arrivate importanti e convincenti vittorie, ma alla fine non hanno prodotto il risultato sperato. Note anche per Francesco Fanari, Gianmarco Donetto, Tullio Versace, Pablo Biolghini, Giovanni Manfrinato, Andrea Succi, ma soprattutto per un giovane arrembante Tommaso Ciuffi che ha vinto con la sua Peugeot 208 R2 la classifica R2, spesso con prestazioni velocistiche di assoluto valore. In conclusione una più che positiva annata su terra che paradossalmente è diventata più elettrica ed incerta dopo il ritiro dell’unico vero deluso della stagione, il pluricampione Mauro Trentin, partito con i favori del pronostico. Il trevigiano, tre volte vincitore della serie, sembrava avviato ad una quasi facile stagione, ma prima il passo falso condito da vari problemi nell’apertura del Liburna Terra e poi il successivo ritiro nel Rally dell’Adriatico, lo ha portato ad abbandonare la serie, di fatto aprendo la lotta fra più pretendenti al successo finale.  Così saranno in molti a rileggere una stagione appena conclusa, magari già pensando alla prossima che vivrà certamente di un ulteriore motivo di interesse, il prestigioso riconoscimento di Campionato Italiano Rally Terra e dunque che terra sia…


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