Codecà mantiene il ritmo alto nell’ultimo settore selettivo, è il più veloce ma Borsoi, rallentando, è secondo in prova e vince la gara.
L’epilogo della terza Baja Costa Smeralda è di quelli concitati, piove ma il fondo non è fangoso, però tanto insidioso. Cau arriva lungo e fa un’escursione fuori dalla sede stradale, rientra ma con difficoltà. Codecà non rallenta il ritmo, segna il miglior tempo in 20’45”, Borsoi sente il momento, vede il traguardo e la vittoria avvicinarsi. Manfredini, il navigatore, rallenta il ritmo nel dar le note, detta il tempo e sono secondi al controllo stop con 20″ di ritardo, ma primi in gara, tagliando il traguardo con 45″ di vantaggio su Codecà.
Il milanese della Suzuki non è campione, deve attendere l’ultima gara a Pordenone, ed all’arrivo sorride “Va bene così, festeggeremo il titolo la prossima volta ma qui al Costa Smeralda abbiamo fatto un bel duello con Borsoi e Manfredini. Devo fargli i complimenti, sono andati molto forte. Abbiamo tirato su quasi tutte le prove, ma in altre siamo stati molto attenti”.
“E’ vero, dice bene Codecà” risponde il vincitore Borsoi sul podio. “Lorenzo ha imposto un ritmo alto e noi siamo riusciti a sfruttare al meglio il mezzo, che non è proprio adatto a queste strade. E’ una vittoria importante per noi e per il team, dopo Il Nido dell’Aquila i tecnici hanno fatto un grandissimo lavoro che ha dato i suoi frutti in una gara bellissima.”
Al terzo posto della classifica assoluta si confermano i siciliani Alfio Bordonaro e Marcello Bono. Con il Suzuki Grand Vitara 1.9 DDiS della Poillucci, confermando il feeling con gli sterrati Galluresi ma in crisi con le gomme i catanesi vincono la gara del Gruppo T2 e del Suzuki Challenge, controllando Lolli e Facile, quarti e secondi di categoria con il Grand Vitara T2 nei colori della Malatesta, autori della rimonta del tempo perso per la rottura di un semiasse nel corso della prima tappa.
Quinti assoluti al termine di una gara che li ha visti protagonisti e veloci a bordo del Quaddy Hamaha, chiudono Algarotti e Marzotto, protagonisti solitari del TM, ma in lotta per le posizioni a ridosso del podio e stoici attori di un finale sotto la pioggia.
Rallentati da un errore nel corso della prima tappa, Morra e Abbondi hanno tentato il recupero del tempo perso con il Mitsubishi Pajero, riuscendo solo in parte a recuperare restando però sempre alle spalle di Grossi e Manoni. I marchigiani hanno condotto una gara d’attacco, staccando interessanti rilievi cronometrici d’assoluta, a bordo del Land Rover Defender con il quale erano in testa al Gruppo TH. Un primato che Grossi e Manoni hanno perso, a seguito di un errore di percorso proprio nell’ultima frazione cronometrata, che li ha costretti al secondo posto, davanti a Lops e Briani, autori di una ottima prestazione.
Rallentati da inconvenienti elettrici che determinavano lo spegnimento in prova del Grand Vitara 1.9 DDiS T2, i varesini Alfano e Marsiglia chiudono settimi assoluti e terzi del Suzuki Challenge, di poco avanti ad Accadia e Ferabondi che si sono fermati a trarre d’impaccio Ferroni, uscito di strada.