Ranieri Randaccio, con la nuova Norma nel Campionato Italiano Sport Prototipi la guida è da Formula Tre
Il gentleman driver romano ha subito impressionato al debutto sulla M20 FC appena sfornata dalla factory francese. E l’esperienza di guida ora è di un’altra categoria.
Ha rappresentato una delle novità tecniche più attese per il Campionato Italiano Sport Prototipi ed al suo primo impegno in pista ha subito impressionato.
Dopo le ultime stagioni sulla Lucchini Honda di CN2 ed i due primi appuntamenti dell’anno affrontati con la motorizzazione BMW 3.0 litri di classe CN4, Ranieri Randaccio è ora impegnato con la nuovissima Norma M20 FC CN2 appena sfornata dal costruttore d’oltralpe.
Un importante passo in avanti tecnico, ma anche di guida per il forte pilota romano che vanta all’attivo oltre 30 anni di esperienze nelle Sportscar ai più alti livelli internazionali.
I risultati si sono presentati subito importanti con un passo sul giro di oltre due secondi inferiore rispetto a quanto registrato lo scorso anno (1’46.948 in gara 1 sulla Lucchini) e che, con il miglior tempo in 1’44.330, espresso in gara 1 nello scorso round di Imola e migliorando anche il giro in qualifica, colloca Randaccio al ridosso della top-3 prestazionale al momento rappresentata dalla Wolf di Bellarosa, dalla Ligier di Uboldi e dalla Norma di Margelli.
Queste le sue impressioni sul confronto tra una sportscar al suo più recente stadio evolutivo, come rappresentato dalla Norma schierata nei colori della SCI ed una vettura sport prototipo meno recente.
“Praticamente si tratta quasi di un diverso concetto di vettura – ha così commentato Randaccio – In termini di guida, un prototipo di vecchia generazione è comprabile ad una GT di oggi. Un prototipo moderno, come la Norma o la Ligier, sono invece molto più vicini ad un Formula Tre. E questo significa tanto. Perché una vettura, morbida, con un baricentro alto ti avvisa facilmente se stai chiedendo troppo. Una vettura estremamente rigida, sempre in asse orizzontale con l’asfalto, diventa quasi un gokart. Chi ha avuto esperienze di questo tipo, magari potrà essere avvantaggiato. Io, dopo 30 anni di prototipi, mi devo ora cimentare con nuovi limiti ed è una bella sfida. Impegnativa, ma assolutamente divertente”.