Doppietta dei piloti Michelin Umberto Scandola e Simone Campedelli, che restano al comando della gara dal primo all’ultimo metro. Hanno vinto quasi tutte le prove speciali, lasciandone una sola all’altro pilota Michelin Alfredo “Dedo” Dedominicis. Buona prestazione di Andrea Nucita, che si aggiudica la Classe S2000. Questo è il quinto successo consecutivo all’Adriatico di Umberto Scandola, che raggiunge nell’albo d’oro della gara marchigiana lo specialista Andrea Navarra.
“Un solo uomo al comando: il suo nome è Fausto Coppi”. Così il 9 giugno 1949 il giornalista Mario Ferretti celebra alla radio il successo di Fausto Coppi nella tappa del Giro ciclistico d’Italia “Cuneo-Pinerolo”. Il campionissimo di Castellania (AL) era scattato al comando nel primo metro della tappa alpina, che proponeva cinque colli da scalare, ed era arrivato solitario a braccia alzate sul traguardo di Pinerolo, consegnandosi alla leggenda.
E, quasi a imitazione di Coppi, i piloti Michelin hanno monopolizzato il vertice della classifica del Rally Adriatico, quarta prova del Campionato Italiano Rally, vincendo tutte le prove e rimanendo al comando dal primo all’ultimo metro. Delle quindici speciali Umberto Scandola ne ha vinte undici, un’altra l’ha vinta con lo stesso tempo di Simone Campedelli, che ha staccato il miglior tempo in altre due e la prova finale della prima tappa l’ha conquistata Alfredo “Dedo” Dedominicis.
Un risultato che si concretizza con una doppietta finale di Umberto Scandola-Guido d’Amore (Škoda Fabia R5), vincitori della gara davanti a Simone Campedelli-Pietro Ometto (Ford Fiesta R5), con il siciliano Andrea Nucita, affiancato da Marco Vozzo (Škoda Fabia), sesto assoluto e dominatore incontrastato della Classe S2000. A seguire il sammarinese Daniele Ceccoli con Piercarlo Capolongo (Ford Fiesta R5), che ha superato qualche piccolo problema inziale alla valvola pop-off per poi entrare prepotentemente fra i dieci primattori della classifica assoluta. Fra i migliori dieci anche “Dedo” Dedominicis (Škoda Fabia R5), cui ha dettato le note Emanuele Inglesi, che si è preso la soddisfazione di vincere la corta, quanto spettacolare speciale “Città di Cingoli”, che ha chiuso la tappa del sabato, riscattando così un piccolo errore nella prima speciale di giornata e la delusione per lo spegnimento della vettura nella dodicesima speciale. Anche se non vedono il traguardo hanno dato spettacolo sulle strade bianche delle Marche Luca Hoelbling con Mauro Grassi (Škoda Fabia R5), che più volte è riuscito a dare la zampata inserendosi fra i migliori dieci in classifica prima di uscire di strada nella tredicesima speciale, la Panicali-2, quando lottava per entrare nell’olimpo della top ten. La stessa prova, ma nel giro precedente, è stata fatale a Giacomo Costenaro-Justin Bardini (Peugeot R5), anche loro in piena lotta per entrare fra i dieci migliori della classifica assoluta.
Il 24° Rally Adriatico consegna alle statistiche un Umberto Scandola, imbattibile sulle strade dell’Adriatico, confermando le sue doti di principe dei fondi sterrati, grazie al quinto successo consecutivo, andando ad eguagliare nell’albo d’oro della gara marchigiana uno dei più grandi specialisti delle gare su terra italiane: Andrea Navarra. Grandissima prestazione anche per Simone Campedelli, il trentunenne cesenate che si sta inserendo di forza nella lotta per la conquista del titolo italiano rally. Dopo il Rally Adriatico, infatti, Umberto Scandola è secondo nella classifica tricolore, e Campedelli terzo. Ma entrambi hanno compiuto un grande balzo di avvicinamento ai vertici.
Il prossimo appuntamento con il Campionato Italiano Rally è per il Rally del Salento (Lecce), dal 2 al 4 giugno.
Classifica CIR Assoluto: 1. Andreucci 37,50; 2. Scandola, 31,50; 3. Campedelli 31,0