Verso il CIWRC 2017 – Intervista a Luca Pedersoli

Verso il CIWRC 2017 – Intervista a Luca Pedersoli

Il driver bresciano pronto a rinnovare la sfida scudetto con Signor & C.

E’ il più titolato, il più scomodo, il più polemico. Luca Pedersoli (classe 1971) era già “plus” prima che la parola andasse a significare l’extrapotenza delle wrc iridate, quindi un valore aggiunto, meglio, un “plusvalore” per il Campionato Italiano Wrc dove ha portato in dote il suo carico di gloria.
Vincitore del Trofeo Fiat 500 nel 1997, l’anno dopo il suo debutto a quattroruote (prima andava forte anche con le moto). Nel 1999 primo dei piloti privati al Rally Montecarlo, nel 2000 collaudatore ufficiale di Fiat Auto Corse, nel 2001 vincitore della Coppa 2 ruote motrici del Cir. Vice campione europeo (2004), poi anni di oblio fino al ritorno in scena nel Trofeo Rally Asfalto conquistando i titoli 2010 e 2011. Ancora pause a intermittenza fino all’avvento del Ciwrc, firmando il primo scudetto con Matteo Romano sul sedile di destra. Impegni spot nel 2015 e l’anno scorso di nuovo protagonista nel Ciwrc, secondo solo a Marco Signor, “ma avendo fatto più punti di tutti. Con le regole di quest’anno avrei vinto io”, tiene a precisare.

Quindi è rimasta qualche scoria da cancellare della scorsa stagione…

“Guardo avanti, ho voglia di correre, di rimettermi in gioco. Certo ripensando a come sono andate le cose, credo di aver commesso un errore di strategia, ero davanti in classifica, più preoccupato di amministrare dopo il vantaggio iniziale, piuttosto che puntare sempre al massimo risultato prendendo dei rischi. In un campionato di sei gare e molto equilibrio, uno zero poteva significare l’abbandono di qualsiasi ambizione. Poi però non ho vinto a San Martino e non ho chiuso i giochi, un guasto nella prova spettacolo mi ha fatto perdere secondi preziosi in una gara vinta da Signor per appena 1’’6…”.

Ora sei pronto a rimetterti tuta e casco per impartire lezioni di derapate e controsterzo in salsa wuerreci, fedele al double chevron ma strizzando l’occhio all’ovale blu.

“La mia intenzione è quella di riuscire a salire su una Wrc 1600 ora nettamente più performante rispetto alle vecchie 2 litri. Il problema sono i costi di gestione nettamente più alti, dipende da come riuscirò a chiudere il budget. Penso a una Citroen Ds3, ma la vettura più veloce e performante sul mercato è la Ford Fiesta. Tutti la vogliono, però dipende dal portafoglio. Poi si dicono bugie, tipo che le Duemila vanno di più anche se costano di meno. Cioè una cosa illogica. Dove si è mai visto che un pilota si prende una macchina che va di meno e costa di più? In realtà non c’è più paragone, le 1600 sono dei missili con una velocità pazzesca di percorrenza in curva. Chi avrà a disposizione una vettura del 2016 potrà contare anche su 30/40 cavalli in più dei modelli 2014, che pure hanno fatto un gran salto e sono molto competitive”.

Non più disponibile Romano, confermi Anna Tomasi sul sedile di destra?

“Anna è stata una bellissima scoperta tra le persone che avevamo valutato per sostituire Matteo, con cui ho corso assieme dal 2009 al 2015. Una vera professionista, sono fortunato nel scegliere le persone che mi metto vicino”.

Il Ciwrc pare si stia riempiendo di gente, in tanti promettono di correre. Evidentemente lo scudetto attira, successi e piazzamenti danno ritorno mediatico, credibilità con gli sponsor.

“Sono contento, avverto grande interesse in giro. Più avversari ci sono, meglio è, maggiore sarà la gloria per chi vince. Reputo sempre Signor il rivale più pericoloso, ma non snobbo nessuno. Se riuscirò a fare del mio meglio, credo di poter vincere. Il nostro comunque non è un campionato facile, si gareggia a un ritmo decisamente elevato. Chiunque venga dovrà adattarsi, avrà bisogno di tempo per entrare in sintonia con gare selettive, ricche di fascino e storia”.


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Categorie: Rally