“Più avversari ci sono, più bella è la lotta, maggiore l’onore per chi sta davanti a tutti.” Il driver comasco si sta preparando ad un altra stagione della serie tricolore WRC, assieme al suo fido navigatore, Paolo Cargnelutti, cominciando a contare gli avversari, quelli di sempre e qualcuno in più.
Paolo Porro è stato l’ultimo vincitore del Trofeo Rally Asfalto (2013), meritato traguardo di una lunga rincorsa. Poi la serie catramata ha cambiato pelle trasformandosi in Campionato Italiano Wrc, catturando maggiori attenzioni mediatiche e un nucleo sempre più agguerrito di pretendenti allo scudetto. Lui è rimasto fedele a questa sfida, onorandola con l’impegno a mostrarsi sempre competitivo al volante della sua amatissima Ford Focus. Il driver comasco si prepara all’ennesima stagione da protagonista assieme al suo fido navigatore omonimo, Paolo Cargnelutti, cominciando a contare gli avversari, quelli di sempre e qualcuno in più.
“Leggo con soddisfazione di conferme, ritorni, possibili nuovi arrivi. Tanti bei nomi, Luca Pedersoli, Marco Signor, Manuel Sossella, Simone Miele, Corrado Fontana, Massimo Pedretti, ecc. Più avversari ci sono, più bella è la lotta, maggiore l’onore per chi sta davanti a tutti. E c’è ovviamente tempo perché altri sciolgano le riserve e si aggiungano”.
Porro, Focus, Cargnelutti, Gp Racing, un’altra mano di poker.
“Puntiamo a vincere, è il nostro obiettivo. Non ci manca nulla, siamo veloci, abbiamo esperienza, conosciamo le gare. Poi serve che tutti i tasselli vadano al loro posto, che tutto giri al meglio. L’anno scorso ci è mancata un po’ di affidabilità, dovuta al fatto che la macchina è un po’ datata. Il problema potrebbe ripresentarsi, visto che stiamo parlando di una vettura del 2008 pur con i necessari aggiornamenti, ma ci stiamo lavorando”.
Cosa ti è mancato sinora per conquistare lo scudetto?
“Forse un pizzico di fortuna, di certo qualche errore qua e là. Penso all’ultimo San Martino dove eravamo in testa e siamo andati a sbattere. Forse non avremmo vinto lo stesso, ma poteva essere la chiave di volta per un finale di stagione entusiasmante. Il bello e il brutto del Ciwrc è che ci si gioca tutto in sole 6 gare, bisogna andare sempre a punti, non sbagliare mai, esserci sempre. A parte Signor che l’anno scorso, dopo aver saltato l’Elba e raccolto zero a Brescia, ha infilato quattro vittorie di fila. Ritengo sia stato un risultato straordinario”.
Questo Ciwrc fa gola a molti ma non potrà accontentare tutti.
“Tre anni e tre vincitori diversi. E’ un campionato davvero combattuto, ogni gara una lotta sul filo dei secondi. Il livello è alto e i valori di vertice più o meno sullo stesso piano. Non siamo professionisti, a volte va meglio uno, a volte un altro. Dipende anche dalla tipologia delle gare, ci sono tracciati che mi vanno più a genio, altri meno, penso sia così per tutti”.
Mancano più di due mesi al via, come ti stai preparando?
“Sto sempre attento alla mia forma fisica. Per quanto riguarda le gare, a fine marzo farò per la prima volta il Rally dei Laghi a Varese, un Coppa Italia vicino a casa mia. Mi dicono molto bello, ci saranno Miele e Pedersoli, antipasto delle future battaglie. Poi forse il Benacus di Verona o comunque una gara test prima dell’Elba”.
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