Porro&CIWRC: la storia continua

Porro&CIWRC: la storia continua

Le parole del pilota lariano, aspettando il 2018 della serie tricolore riservata alle vetture protagoniste della scena mondiale

Un’esperienza destinata a proseguire quella di Paolo Porro nel Campionato Italiano WRC. Un percorso che dura sin dalla prima edizione della competizione. Anche per la nuova stagione infatti il driver di Como ripartirà, dal primo appuntamento nel Rally Mille Miglia previsto per il 28 e 29 aprile, a bordo della Ford Fiesta Wrc con i colori della GP Racing. Partendo dall’esperienza degli ultimi cinque anni di gare, Porro lancia la sfida in vista della partenza del campionato parlando di obiettivi, avversari e gare della prossima stagione.

Manca poco all’avvio di stagione, come ti stai preparando?

“L’inizio del campionato si avvicina, quindi sto cercando di intensificare la mia preparazione personale. Mi sto concentrando soprattutto sull’aspetto fisico. Sto lavorando in palestra tutti i giorni, o quasi. Per quanto riguarda invece la preparazione tecnica abbiamo fatto un test nel Rally di Varese, che purtroppo non è andato nel migliore dei modi per un problema alla vettura che ci ha costretti al ritiro quasi subito. Ora avremo un’altra sessione di test proprio in vista del Rally Mille Miglia.”

Nel 2017 un terzo posto assoluto. Ora sei pronto a rimetterti tuta e casco, ma non molli e torni nel CiWrc più cattivo che mai. Quale aspetto ti piace di più di questo Campionato?

“Ciò che apprezzo di più in del Campionato Italiano WRC sono sicuramente le gare: sono tutte articolate su prove speciali che mi piacciono particolarmente. A mio parere questo è il campionato più interessante e appassionante a livello nazionale. Ci sono tanti piloti, tutti di ottimo livello, che si giocano le gare fino all’ultimo chilometro dell’ultima speciale.”

Tu che hai vissuto la nascita e l’evoluzione di questa serie, raccontaci la tua esperienza e la crescita del CIWRC dal 2014 ad oggi.

“Questa serie è nata da subito con i migliori presupposti. La promessa del titolo tricolore WRC è riuscita ad attrarre tanti piloti importanti: proprio questa è la sua peculiarità. Ogni anno il parco vetture è sempre più affascinante, con la presenza di macchine sempre più evolute. In più, l’attrazione aumenta se pensiamo che si parla delle World Rally Car.”

Nelle gare dell’Elba e San Martino di Castrozza dell’anno scorso hai dato il meglio di te. Adesso fuori l’Elba, dentro di nuovo il Salento. Entriamo nel dettaglio delle piesse che preferisci e quelle che ti mettono più alla prova.

“Durante la passata stagione non mi sono mai sentito competitivo fino in fondo. Sono convinto di poter dare molto di più già dalla prossima. Il Salento mi piace molto, anche se in lì passato non sono riuscito a cogliere buoni risultati. Purtroppo non ho ricordi particolarmente emozionanti o episodi memorabili, ma la responsabilità è soltanto mia perché, le piesse sono tutte emozionanti. Le speciali che mi mettono in maggiore difficoltà sono notoriamente le prove spettacolo. Non so spiegare la ragione ma ho una sorta di repulsione”.

Aspettative per la stagione 2018? Sei giunto alla quinta edizione consecutiva, può essere l’anno giusto per toglierti la soddisfazione della vittoria finale?

“Il mio obiettivo è sempre stato, e rimane, quello della conquista del titolo. Ci provo sempre. Paolo ed io proviamo a dare sempre il massimo in quest’ottica. Nel nostro sport, come per gli altri, se non ci sono tutte le condizioni (fisiche, mentali e una vettura al top) le prestazioni ne risentono. Spero davvero di essere competitivo e di aver trovato definitivamente il feeling con la mia Ford Fiesta Wrc. Ma potrò dirlo soltanto dopo la prima gara.”

Una nuova stagione affiancato da Cargnelutti. Quanto conta il lavoro di squadra e il rapporto tra equipaggio e team?

“Corro insieme a Paolo ormai dal 1999. Insieme abbiamo iniziato con una Saxo N2 e, fino ad oggi, ne abbiamo fatti di chilometri fianco a fianco. Ormai siamo siamesi! Questo legame però è un fattore che ha valore, conta molto. Ho a disposizione un team, quindi direi che dobbiamo solo lavorare ancora di più.”

LF


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