Thomas Biagi chiude da protagonista assoluto il weekend di Monza dell’International GT Open, alimentando le ambizioni di conquistare il titolo 2016. Sulla pista di casa, il portacolori dell’Orange 1 Team Lazarus può festeggiare un altro splendido podio dopo quello di sabato, al termine di una gara 2 davvero combattuta.
Il compagno di equipaggio Fabrizio Crestani aveva siglato la pole-position nella sessione di qualifiche del mattino, per poi condurre l’intero primo stint al comando. Crestani è rientrato ai box con un vantaggio di oltre 5″ sugli inseguitori, per cedere quindi a Biagi il volante della Lamborghini Huracan numero 27. Come previsto dal regolamento, sulla base dei risultati delle manche precedenti, la coppia italiana ha però dovuto scontare un handicap di 20 secondi, il più elevato dell’intera griglia.
Completata la sequenza dei pit-stop obbligatori, Biagi si è trovato in quinta posizione, iniziando da qui la rimonta con cui si è proiettato nel gruppo di vertice. Al giro 21 Thomas è salito in terza posizione, rimanendo incollato ai battistrada e cercando l’attacco, senza però prendere rischi inutili. All’ultima tornata, all’ingresso della curva di Lesmo, Biagi era riuscito a strappare il secondo posto a Gustavo Yacaman, uno dei principali avversari in campionato, con cui lottava da alcuni passaggi. La manovra non è stata però approvata dai commissari, che dopo la bandiera a scacchi hanno assegnato una penalità di 2″ a Biagi, classificato ufficialmente terzo.
Archiviata la tappa di Monza, Biagi-Crestani restano saldamente in vetta alla graduatoria. L’International GT Open tornerà in pista nel weekend del 5 e 6 novembre a Barcellona (Spagna), per disputare l’ultimo decisivo appuntamento della stagione 2016.
Thomas Biagi
“Per cominciare voglio complimentarmi innanzitutto con il mio compagno di squadra. Fabrizio ha ottenuto una strepitosa pole-position, e in gara con pista libera è stato bravissimo nel suo primo stint, quasi azzerando il nostro handicap di tempo nei confronti di molti avversari. Nel mio turno ho poi dovuto affrontare alcune situazioni che non mi sono state d’aiuto, con macchine più lente che mi hanno fatto perdere ritmo e temperatura delle gomme. In questo modo si è avvicinata la BMW di Yacaman, a cui ho dato strada per evitare rischi, ma che mi ha successivamente chiuso più volte in maniera troppo aggressiva. Il risultato finale è comunque positivo: salire sul podio è sempre bello, resta soltanto un po’ di rammarico per la decisione dei commissari. Il nostro potenziale del resto era veramente elevato. Ringrazio il team Lazarus e la Lamborghini per il lavoro svolto, ma anche i miei tifosi venuti qui a sostenermi”.
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